Dopo Sicilia, Basilicata e Valle d’Aosta, da giovedì 5 gennaio parte anche in Sardegna la stagione dei saldi invernali.
Un periodo lungo due mesi che dovrebbe generare nell'isola un fatturato di circa 62 milioni di euro, così come da stime dell'Ufficio Studi Confcommercio.
L'importo medio dedicato dalle famiglie sarde alla caccia dell'affare é di circa 212 euro, più modesto rispetto ai 304 euro stimato a livello nazionale.
Come sempre, non mancano le regole per il corretto acquisto degli articoli in saldo. In particolare, per la sostituzione di un capo dopo l'acquisto occorre affidarsi alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore, però, è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per la prova dei capi non c'è obbligo, tutto è rimesso alla discrezionalità del negoziante.
E per quanto riguarda i metodi di pagamento, le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Infine, i capi oggetto di saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. È sempre obbligatorio per il negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.