La vita è fatta di corsi e ricorsi.

Me lo dicevano già dalle scuole medie, citando famose frasi che i professori estrapolavano dalle bibbie dei libri di testo, i loro polverosi, stropicciati e pasticciati i nostri, legati da una cinghia elastica che faceva da rudimentale zainetto.
I tempi, per l'appunto sono cambiati e con essi anche le nostre vite. Sarà per il progresso, come si dice. Ma c 'è per tutti questo "progresso"?

Certo non vediamo più per strada bambini con calzette corte e scarpe più lunghe di almeno tre numeri, frutto di una pietosa donazione di chi stava bene e "passava" il vestiario al figlio della portinaia o all'erede di nulla del manorba di turno. Ora c'è il progresso e anche i più poveri portano ai piedi le imitazioni cinesi delle Hogan.

Per loro quella spesa é resa possibile grazie al vituperato e/o osannato "reddito di cittadinanza". Chissà che fine farà con la Meloni......

Già li sento per strada: "andé a laurà'", per noi "bandai a traballai" che, detto a un padre di 70 anni, senza lavoro, mi sembra davvero un'esagerazione. 

Piuttosto bandai bosattrusu asutta e is Pontis de Casteddu. Ci troverete, oltre all'immondizia e ai giardinetti voluti da monsieur Papoff (Deus ex machina e funzionario potentissimo del Comune di Cagliari con una delega al Verde Pubblico), anche le case in cartone di Alain, l'artista belga che vive in un cartonato sotto l'Asse Mediano, proprio di fronte ad Antoine (o juosha?), il senegalese rasta che si trascina stancamente nella zona di via Santa Maria Chiara, vicino al famoso ex Motel Agip.

Allora capirete che il mondo è frequentato anche dagli invisibili, che sono tali perché non li volete vedere, proprio come quando studiavate i corsi e ricorsi di vichiana memoria.


Antonello ziu Lai
Direttore (con orgoglio) de Il Punto Sociale

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