La Giornata della Memoria si celebra ogni anno, il 27 gennaio.

Si celebra ogni anno per non dimenticare l’Olocausto, il genocidio di sei milioni di Ebrei. Il crimine più infamante nella Storia dell’Umanità. Si celebra in questo giorno, perché nel 1945 le truppe dell'Armata Rossa impegnate nella offensiva in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Mercoledì 25 gennaio, presso l’aula comunale di Su Planu a Selargius, a pochi passi da Cagliari, si è effettuato un importante incontro, con Piera Levi Montalcini, nipote dell’indimenticabile Rita. Noi abbiamo avuto il piacere, di poterla intervistare:

Buongiorno Signora Montalcini, oggi qua a Cagliari per portare avanti la parola di sua zia Rita?

"Ormai si, è diventato il mio lavoro. Da quando è mancata zia Rita, sto cercando di mantenere la memoria dei suoi insegnamenti, e soprattutto di continuare a parlare coi giovani, cosa che lei faceva sempre con grande entusiasmo e direi, con degli ottimi risultati, spero che anche i miei siano soddisfacenti. I messaggi che Zia Rita voleva comunicare ai giovani, erano pochi ma basilari. Il primo era che bisogna impegnarsi moltissimo per raggiungere qualunque obiettivo. Il secondo era che, bisogna scegliere l'obiettivo e il lavoro che ci piace fare. Il terzo, che bisogna essere sereni affrontare la vita con coraggio, non aver paura delle novità, non aver paura di affrontare situazioni nuove e lavorare al meglio per raggiungere quello che ci prefiggiamo, e quello che potrebbe diventare il lavoro della nostra vita"

L'associazione Levi Montalcini, di cui lei è la Presidente, porta avanti questo messaggio per i giovani?

"L'associazione si occupa di orientamento e anche di aiuto economico ai giovani meno abbienti. Si dice che si aiutano i ragazzi meritevoli e bisognosi, noi parliamo con i ragazzi bisognosi e meritevoli, ma non è una condizione necessaria, nel senso che a noi interessa occuparci di quei ragazzi che hanno capacità di impegnarsi e un desiderio di arrivare molto in alto, se poi i risultati scolastici sono buoni è meglio, ma anche se non sono buoni e sono accompagnati da una grande volontà, per l'associazione è valido dare il sostegno, per evitare anche l'abbandono scolastico".

Prima ha detto una cosa che mi ha fatto sorridere: l'incontro tra i suoi genitori

"L' incontro dei miei genitori è stato casuale, come tutte le cose della vita. E le migliori normalmente sono casuali. I miei genitori si sono incontrati in una cantina, il primo giorno di bombardamenti a Torino. Si vedevano, ma non sapevano chi fossero l'uno e l'altro, non si conoscevano a vicenda. Prima capitava di incontrarsi, ma non erano incuriositi dall'altro. In cantina invece, è scoccata la scintilla sotto i bombardamenti, quindi anche sotto i bombardamenti, si possono dare buoni frutti. E noi ci auguriamo di non vederne più di guerre, ci auguriamo che le bombe smettano ovunque nel mondo e ci auguriamo che ci siano occasioni più serene per incontrarsi e trovare l'anima gemella". 

Non dall'aspetto politico, ma dall'aspetto Sociologico. In Italia finalmente, siamo arrivati dopo tanti decenni ad avere il primo Premier donna, ma anche Samantha Cristoforetti, la prima astronauta donna. Anche sua zia è stata una pioniera tra le donne, nella ricerca scientifica. Avere anche un premier donna, una cosa epocale nella storia della Repubblica Italiana, può rappresentare una svolta per la donna, ancora oggi discriminata?

"Sicuramente sì, è una meta che abbiamo raggiunto molto in ritardo rispetto ad altre nazioni direi, come ci dimostrano le altre Premier, che anche le donne sanno governare, anzi forse magari sanno governare anche un po meglio, perché l'indole femminile è quella di occuparsi degli altri, perché dobbiamo occuparci dei bambini, occuparci degli anziani, quindi abbiamo un occhio diciamo più sensibile alle necessità. Certo ci vogliono le doti giuste per raggiungere questi obiettivi, e il fatto di avere la prima donna premier, aprirà sicuramente la strada, perché il tabù è stato infranto. Io aspetto la prima donna Presidente della Repubblica. Anni fa, si parlava di Emma Bonino, poi di altre, poi tutto è caduto nel vuoto e per ora è una meta che non si è ancora raggiunta. Per scherzare, ho sempre detto che la prima donna Presidente della Repubblica, avrei dovuto essere io, perché sennò in famiglia non conto niente. Per passare alla storia è l'unica possibilità che ho".

 

Daniele Cardia