Il fallimento della sanità in Sardegna è ovviamente da imputare a una politica collusa con le sue componenti private, che per insufficienza delle prestazioni offerte dall’organizzazione sanitaria pubblica, fanno man bassa.

La dirigenza apicale esistente nelle strutture esistenti delle ASL e dei centri ospedalieri di eccellenza, è quella che ha portato avanti l’orientamento politico di una maggioranza bocciata dai sardi.

I dirigenti nominati per raggiungere quell’obiettivo hanno messo a frutto le loro indiscutibili capacità manageriali, di cui hanno raccolto ampi e ricchi premi.  

Se la politica cambia, gli stessi dirigenti apicali, su cui la fiducia della maggioranza di governo regionale è venuta meno, devono cambiare.

Dall’insediamento della Giunta e dalla verifica effettuata dall’assessorato della Sanità sono passati più di sei mesi, ma le strutture apicali delle ASL e degli ospedali di eccellenza, restano ancorate ai loro scranni, esercitandosi in operazioni non condivise con la maggioranza, con l’assessore e con i pazienti e cittadini in cura nelle rispettive ASL.

Come ha già affermato e sollecitato dall’ex assessore regionale Massimo Dadea, medico conoscitore del sistema sanitario regionale, la situazione attuale non può perdurare ed è necessaria un’azione decisa per la rimozione di una serie di dirigenti che hanno operato con efficienza nell’ottica politica della maggioranza precedente, a discapito dell’intero comparto sanitario regionale, determinando una crisi senza precedenti.

La complessità dei fattori che hanno condotto a questa crisi risiede essenzialmente nell’operazione con cui sono state trasferite le prestazioni sanitarie alle strutture private, verso cui si è reso necessario aumentare il tetto di spesa, andando in deroga ai limiti imposti dal ministero della salute.

Compiere una inversione non sarà né semplice né immediato, ma determinante per una società in cui i parametri costituzionali sull’equità di accesso, sono  travalicati dalla corsa al profitto a discapito dei meno abbienti.

 

Maurizio Ciotola

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