L’Europa è la profonda esclusa dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale, questo è quello che è evidente nel contesto mondiale.
A Parigi in un convegno aperto a tutti i paesi dell’UE, dove sono giunti i presidenti degli esecutivi, alla convocazione del Presidente Macron, si è discusso della necessità del suo sviluppo in ambito europeo, visti il ruolo conteso tra Stati Uniti e Cina, dove l’Ue è una profonda esclusa.
E mentre in Europa ci si avvia verso un progetto di sviluppo che richiama intelligenze e tecnici, l’Italia, non inviando il responsabile dell’esecutivo, cosa che invece hanno fatto gli altri Paesi, ha delegato allo scopo un ministro come rappresentante, diciamo pure senza portafoglio.
La Sardegna che negli anni ha avuto ruoli importanti per lo sviluppo delle tecnologie informatiche, è tornata da oltre vent’anni, ad avere un ruolo marginale, per incentrare le sue risorse di sviluppo sul cemento e e la metallurgia pesante, senza voler perdere quelle del carbone e sviluppare quelle sul gas, in dispregio all’evoluzione tecnologica di cui ci sentiamo orfani, per una sorta di maledizione che proviene dall’alto.
In verità l’informazione, finalizzata al controllo politico e dello sviluppo, la cerchia di imprenditori privi di coraggio, rilegati ai soliti progetti senza futuro, ma redditizi nell’immediato, ne sono la causa centrale, unitamente ad una fazione politica e sindacale, incapace di avere coraggio e soprattutto impegno per lo sviluppo, cui non possiamo rinunciare.
Forse la stessa Giunta regionale si trova in una condizione di indecisione e mancata determinazione, cui alcune componenti politiche ancora legate alla zavorra economica e imprenditoriale che ne impedisce la crescita, rinuncia a uno sviluppo che consentirebbe all’Isola ad avere un ruolo centrale nella ricerca e nello sviluppo dell’Intelligenza artificiale, oramai elemento indispensabile di supporto per qualsiasi attività umana.
Maurizio Ciotola