Curata da Marco Pisano, figlio dell'artista, l'esposizione offre un viaggio suggestivo attraverso la prospettiva unica di Giovanni Pisano, un osservatore silenzioso che cattura la metafisica nei dettagli quotidiani. Dai fiori alle "archisculture" colorate, l'artista esplora ogni medium, dalla grafica all'olio, mantenendo un impegno per la perizia tecnica.
Giovanni Pisano da giovanissimo frequentò alcune lezioni del pittore acquarellista Edoardo Buffa e iniziò a lavorare come disegnatore. Si diplomò nel 1949 da privatista presso l’Istituto d’Arte di Sassari.
“Lui era molto miope – ha raccontato il figlio Marco – e all'inizio a scuola veniva considerato tonto perché in realtà non riusciva a leggere quello che le maestre scrivevano sulla lavagna. Finalmente la famiglia di estrazione umile riusci a comprargli gli occhiali e fu allora che Giovanni cominciò a scoprire il mondo”.
Iniziò a frequentare l’ambiente artistico sardo e nel 1950 partecipò alla selezione della Mostra Regionale di Nuoro: i due acquerelli presentati furono rifiutati dalla commissione esaminatrice. Amareggiato, smise di dipingere e distrusse buona parte della sua produzione. Dal 1951 al 1979 insegnò disegno e Storia dell’Arte presso alcuni istituti di Cagliari e Iglesias. Contemporaneamente, si occupò di progettazione d’interni, attività intrapresa casualmente nel 1953 e proseguita per trent’anni, durante i quali progettò e realizzò oltre trecento arredamenti tra abitazioni e attività commerciali. A Cagliari realizzò tra gli altri: la prima sede del Banco di Sardegna, Costa Marras, “Casa Regina”, Agenzia Libraria Fossataro, la gioielleria Podda Sorrentino, il Caffè Genovese, il negozio di abbigliamento Seventyfive (assieme all’architetto Blackmore); a Nuoro il primo punto vendita dell’ISOLA ,mentre a Sassari la gioielleria Laccu e il negozio di abbigliamento Illario.
Sul finire degli anni Settanta, persuaso a riconciliarsi con il mondo dell’arte, tornò a dipingere e a esporre i suoi acquerelli in una mostra voluta e presentata da Foiso Fois presso la galleria la Bacheca. Iniziò a sperimentare le tecniche calcografiche e frequentò l’ambiente artistico milanese, che lo portò a esporre in Italia e all’estero. Tra la fine degli anni Ottanta e il decennio successivo, creò le opere più note: la serie degli Ulivi, Il Trittico di Villamassargia e la veduta di Cagliari da Monte Urpinu, panorami e suggestivi angoli cagliaritani, affascinanti figure femminili come. Seri problemi alle vie respiratorie, causati dalla inalazione degli acidi, lo costrinsero a limitare la produzione calcografica e a realizzare soprattutto acqueforti. Nelle opere più mature la sua produzione si concentrò anche sulla ricerca informale e astratto geometrica.
La mostra si rivela un omaggio emozionante all'eredità di Giovanni Pisano, che ha trovato nella città di Cagliari la sua musa e il luogo d'elezione.