Si concludono oggi, 12 febbraio, i festeggiamenti in onore di Sant'Eulalia nel quartiere Marina di Cagliari.

Quattro giornate caratterizzate da un ricco programma di iniziative, sia religiose che civili, per celebrare uno dei più antichi culti religiosi cittadini. 

Quello dedicato a Santa Eulalia è infatti un culto legato a una figura interessante e misteriosa perché presenta due collocazioni geografiche diverse, anche se secondo gli studiosi si tratta di due figure differenti: una è Sant’Eulalia di Mérida e l’altra è Sant’Eulalia di Barcellona. La più antica delle due è quella di Mérida, attestata già dal 5° secolo.

La storia di Sant’Eulalia è legata alle persecuzioni dei primi cristiani, nel 304, anno che vede tanti fedeli martirizzati sotto le persecuzioni di Diocleziano e di Massimiano.  Sant’Eulalia di Mérida è una giovanissima ragazza di 11-12 anni, che i genitori tengono al riparo in campagna per evitare che sia oggetto di persecuzioni. Forte della sua fede cristiana, va in città, si propone come cristiana; verrà martirizzata e brutalmente torturata.

Le torture di cui ci parlano le fonti del 5° secolo, sono quelle rappresentate nella sua iconografia: crocifissa nella croce di Sant’Andrea. La leggenda ci dice che la sua anima uscì dal suo corpo o in forma di colomba.

Sant'Eulalia di Barcellona, invece, è attestata dal 7° secolo e la sua biografia è modellata su quella di Mérida, ma con alcune differenze legate alla città di Barcellona. Sappiamo che le torture avvengono in alcune strade di Barcellona, ci sono anche dei riferimenti topografici precisi a Barcino, città tardo-antica ed alto-medievale. Tra questi si ha la notizia che venga inserita in un barile pieno di chiodi e fatta arrotolare lungo una discesa, che oggi ha il nome della santa.

Il legame fra la penisola iberica e la Sardegna inizia nel 14° secolo, quando i catalano-aragonesi arrivarono in Sardegna e diedero origine all'attuale quartiere di Marina.

Costruire un quartiere che si aggiungesse a quello di Castello e di Stampace, serviva ad ospitare la popolazione che precedentemente era anche collocata nell’area di Bonaria: era il primo quartiere dei catalano-aragonesi a Cagliari.

La Marina divenne un importante quartiere perché si relazionava con il mare; la sua era una funzione di cerniera fra l’insediamento precedente ed il fronte marittimo. La centralità delle attività legate al mare imponeva d’avere anche un luogo di culto particolarmente importante.

La chiesa, dedicata a Sant'Eulalia, venne eretta nel punto in cui si trovavano la torre pisana di La pola (antico nome del quartiere Marina) e la chiesetta di S.Maria del Porto.

Venne modificata diverse volte fino alla costruzione dell’attuale facciata, risalente al XX secolo.
Nel 1990, durante il restauro della sagrestia, venne scoperto un pozzo profondo 16 metri e colmo di detriti. Vennero quindi eseguiti degli scavi che portarono alla luce una porzione della città antica. Furono portati alla luce anche i resti di un tempietto, un colonnato e vari ambienti sempre di epoca romana, successivamente riadattati nel periodo medievale.

Alla chiesa è oggi annesso il Museo del Tesoro di S. Eulalia, dove sono custoditi paramenti e opere sacre di artigiani sardi dal XVI al XIX secolo.

Il museo comprende innumerevoli monumenti: la parrocchiale di sant’Eulalia, chiesa dedicata alla patrona di Barcellona (poi ampliata e ammodernata), la sottostante area archeologica, il museo del Tesoro, gli archivi parrocchiali, la cripta monumentale e gli scavi sotto la chiesa di santa Lucia. Il museo, allestito in un palazzo attiguo alla parrocchia, conserva l’ingente patrimonio artistico delle chiese di sant’Eulalia, santa Lucia e santo Sepolcro, e il materiale archivistico di parrocchia e arciconfraternite del Crocifisso e della santissima Trinità, attive tra XVII e inizio XX secolo.

Gli scavi hanno interessato il sottosuolo di museo e chiesa (900 metri quadri) e restituito un’immagine inedita della Cagliari antica e alto-medioevale. In età tardopunica (IV-III a.C.) vi sorgeva un santuario usato sino a inizio dell’età romano-imperiale (I a.C.). Nel suggestivo percorso sotterraneo sono presenti 13 metri di strada lastricata, verosimilmente collegata con le attività del porto di allora, e i resti di un ambiente chiuso da un colonnato poggiante su basi marmoree.

La visita al museo di Sant'Eulalia, aperto tutto l'anno, è un viaggio in oltre duemila anni nella storia di Cagliari.

Un'ottima occasione per giovani e bambini conoscere la nostra città, la nostra storia e la storia delle nostre tradizioni religiose.

Stefania Cuccu