In scena, martedì 14 gennaio alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari, “La scorta di Enrico / Quando i supereroi lavoravano per il Pci” di e con Luca Telese.

Produzione ITC 2000 e parte integrante di Legger_ezza 2025 / Promozione della Lettura – VII edizione a cura del CeDAC Sardegna, lo spettacolo porta in scena un inedito ritratto di Enrico Berlinguer, attraverso un viaggio nella storia del Novecento, tra cronache politiche e ricordi personali.

Liberamente tratto dal bestseller di Luca Telese “La scorta di Enrico” (Solferino 2022), che trae spunto dal forte legame tra l'indimenticabile e carismatico leader del Partito Comunista Italiano e gli uomini incaricati di garantire la sua incolumità, l'opera rievoca la figura Enrico Berlinguer attraverso le testimonianze di Alberto Menichelli, Lauro Righi, Dante Franceschini, Pietro Alessandrelli, Torquato “Otto” Grassi, Alberto Marani e Roberto Bertuzzi: gli “eroi” silenziosi che hanno accompagnato il deputato nei suoi spostamenti quotidiani come durante i comizi e i tour elettorali.

Una moderna epopea dove gli ideali politici si sposano alle necessità pratiche e nell'intensa frequentazione a partire dagli Anni Sessanta fino agli inizi degli Anni Ottanta si rafforza un rapporto fondato sulla stima e sull'amicizia che si estende alle rispettive famiglie: “La scorta di Enrico” parla di un intreccio di destini, con radici nella Resistenza, nel pensiero comunista e nelle lotte operaie, in una narrazione avvincente fra parole, musica e immagini. 

"Non c'è apologia, e nemmeno agiografia in questo racconto: solo un’asciutta e preziosa esattezza, in cui la normalità di quella classe dirigente, rispetto alla irresponsabile follia di quella presente, sembra davvero un bene rifugio – sottolinea Luca Telese – sulla scena rivive una stagione di forte impegno, con la coscienza di partecipare a un progetto comune, dove Enrico Berlinguer è il simbolo di una visione della politica al servizio della collettività: lo spettacolo non rappresenta «il sospiro nostalgico per un passato che non tornerà mai» ma piuttosto «il seme di una storia che oggi può far nascere nuovi frutti con il suo esempio. Una, dieci, mille, scelte di vita".