Il film Fragheterra sarà proiettato a Bitti l’11 febbraio alle ore 20.00, nel bellissimo cinema Ariston.

Fragheterra (profumo di terra) è nato da un’idea dell'artista tortoliese, Franco Mascia, che ha scelto questo titolo perché ci riporta alle "nostre origini".
Fragheterra è un mediometraggio di 45 minuti totalmente in italiano. Racconta un viaggio che fa il protagonista, Marco (interpretato da Carmelo Bacchetta) da Milano, dove vive e lavora, verso la Sardegna e, più precisamente verso l'Ogliastra che lui non ha mai visitato perché prova disprezzo per la terra e per i sardi e ha tanti pregiudizi.

Obbligato dalla sua titolare a partire per la Sardegna per un grosso affare, Marco si imbatte nei coniugi Ladu da cui deve acquistare un grande podere...ma l'incontro con questi due personaggi, Bobore e Assunta (ossia Franco Mascia e Katia Corda), gli cambierà totalmente la vita…

Fragheterra vuole lanciare un messaggio contro i pregiudizi che le persone hanno, non solo sul popolo sardo, ma in generale su qualsiasi terra. L'intento è quello di esaltare il popolo sardo e parlare di identità, non solo di sardità.

Katia Corda, regista e interprete, ha voluto fortemente che non si vedessero fucili, pecore e gambali, perché la nostra terra offre altro; abbiamo tante risorse sia naturali che come popolo. Un popolo colto che può, per scelta dedicarsi all'agricoltura e alla pastorizia, ma ciò non è sinonimo di poca intelligenza e cultura.

Fragheterra intanto è a disposizione di qualsiasi Comune, Associazione culturale, Scuola o Pro Loco che desideri offrirlo alla popolazione.

Il Film è stato premiato in qualità di miglior film ex equo col Giappone al festival Vesuvius di Napoli, un festival internazionale dove il mediometraggio visti i suoi 45 minuti ha potuto competere con i lunghi di altri Paesi del mondo e Katia Corda ha ricevuto il premio come miglior regia femminile.

Ma chi è Katia Corda?

E' una donna decisa e semplice e indipendente.

Nella vita di tutti i giorni lavora come impiegata al Ctm, e dalle cinque in poi si dedica appieno al cinema. Sin da bambina si dedica alle imitazioni di personaggi famosi o dei professori di scuola. Frequenta delle master class tenute da registi e da attori famosi che la aiutano nella tecnica, per rendere al meglio la propria performance.

Ha imparato tanto da Verdone, Veronesi, Pupi Avati, Edoardo Leo. Ho avuto la fortuna di seguire una master class di doppiaggio con Massimo Lopez e Monica Ward, anche se lei preferisce la recitazione in presenza.

Tutte le interpretazioni cinematografiche in cui Katia si è cimentata fino a ora, hanno come location la Sardegna. Numerosi sono i film e numerosi sono i ruoli interpretati dalla nostra attrice.

-“Bandidos e Balentes: il Codice Non Scritto” di cui non ha curato solo la parte attoriale, ma ha dato a questo film tutta se stessa, sia da un punto di vista organizzativo che produttivo, tanto da esser premiata a Napoli come miglior attrice internazionale.

La bellissima Katia, immersa anima e corpo nel ruolo di Angheledda, è colei che decide di vendicare il proprio padre; rende suo fratello l’artefice di questa vendetta, mostrando come la donna abbia un ruolo decisivo nella storia del film così come nella vita reale.

Nel film “A si biri” dalla regia di Francesco Trudu, Katia ha un ruolo ben preciso: Agostina, la proprietaria di un’agenzia funebre in un paesino immaginario che si chiama “Ti Basu” che sarebbe in realtà Posada, un’interpretazione in chiave ironica della donna eccentrica fuori dal comune.

La fiction “Orlando e Carlotta” è una serie televisiva dalla sceneggiatura di Alberto Cocco, curata anche da Isabel Sardu e la regia di Amerigo P.Neri, dove Katia interpreta i panni della contessa Lucrezia Parodo.

E poi ancora, girato a Cagliari, “Side Effect” di Angelica La Sala, sceneggiatrice, produttrice e protagonista, per la regia di Antonio Meloni. È un thriller psicologico e  la nostra attrice interpreta la dottoressa Piscitelli, una psichiatra, un ruolo molto importante.

Una produzione dietro l’altra …

Katia è una donna di successo che ama il suo essere sarda difendendolo con le unghie e con i denti...
“Mi è capitato di avere difficoltà nel lavoro come attrice in quanto sarda per il “problema” dell’accento. Se sei romana, vai bene se parli in romanesco; se sei napoletana, va bene perché sei simpatica; se sei siciliana, va bene perché puoi fare film di genere…ma se sei sarda, ti dicono che devi fare un corso di dizione. Credo che il sardo non sia facilmente collocabile, perché il popolo sardo, se ci pensiamo, non è comico, non è drammatico, non è mafioso e quindi al sardo, col suo accento, cosa gli fai fare? Allora ho studiato dizione, ma poi ci ho riflettuto a lungo e ho deciso di combattere affinché si rispettasse anche il mio accento! Devo dire che come attrice, oltre alla questione relativa all’accento, non ho subito pregiudizi rispetto agli attori uomini. Fortunatamente nel cinema si può essere alti, bassi, belli, brutti, vecchi e giovani; è un’arte molto democratica!”

Da queste parole emerge il ritratto di una donna forte, che sprizza energia e vitalità.

Tutto ciò non lo si aspetta da una persona che ha vissuto personalmente la tragedia della nave da crociera Concordia, affondata qualche anno fa al largo delle coste Toscane, che ha scritto di questa, e di mille altre sue peripezie, nel libro “e CHI se li (S) CORDA”, facendoci vedere il tutto in una chiave tragicomica e regalandoci una dose di ottimismo nella vita della quale abbiamo tanto bisogno.

Senza ironia non potremmo avere un senso critico, perché l’ironia ci spinge oltre le difficoltà quotidiane mettendo nella giusta prospettiva i fatti della vita…

E di questa dote Katia Corda è uno splendido esempio di cui la Sardegna può essere orgogliosa.

Stefania Cuccu