Si è svolta lunedì 5 giugno, presso la Biblioteca del Parco di Monte Claro, la presentazione del testo “Metamorfosi”, scritto dal Professor Silvano Tagliagambe, dal Dottor Danilo Sirigu e dal Professor Giovanni Biggio.

Metamorfosi è un libro che parla dell’incontro tra la filosofia, la scienza e la medicina e il modo in cui questo incontro dà origine a scoperte particolarmente interessanti nell’ambito medico e nella cura delle persone. 

Il Professor emerito di Filosofia della Scienza, Silvano Tagliagambe, durante il suo intervento ha illustrato come sino a pochi anni fa si era abituati a pensare al cervello come qualcosa di estremamente rigido e programmato sulla base del genoma che in qualche modo comandava i comportamenti, e come, da questo punto di vista, nascevano le teorie legate alla programmazione. L’idea era che ognuno di noi fosse programmato per essere quello che è, per comportarsi come di fatto si comporta, portava delle visioni connesse al concetto di fatalità, di malattia e di guarigione come percorsi in qualche modo legati a un percorso determinato in modo molto preciso. Il concetto di guarigione veniva spesso presentato come un ritorno a un equilibrio ex ante rispetto a quello che aveva portato allo sconvolgimento prodotto dalla malattia.

Una concezione messa in discussione nel 1945 quando gli scienziati hanno dimostrato che la malattia è uno stato di squilibrio e il rientro da questo stato non può essere solo il ritorno a uno stato antecedente, ma presuppone la capacità di immaginare, e poi di realizzare, una nuova forma di equilibrio rispetto a quella situazione precedente che aveva interessato l’insorgere della malattia. Qui entra in gioco dunque la capacità immaginativa.

Le nuove terapie messe in atto presso l’ARNAS Brotzu di Cagliari, come spiegato in modo chiaro e semplice dal Dottor Sirigu, Dirigente medico Servizio di Radiologia A.O.Brotzu Cagliari e medico Ipnologo CIICS (Centro Italiano Ipnosi Clinico Sperimentale), sono basate sulla capacità di fare appello alle risorse dell’immaginazione mobilitate grazie all’Ipnosi. Il concetto che sta alla base si chiama “cognizione incarnata”, o “simulazione incarnata” cioè la possibilità di immaginare una realtà virtuale che però ha effetti reali. L’ipnosi sfrutta la plasticità neuronale, cioè la possibilità di modificare i nostri neuroni non soltanto funzionalmente ma anche morfologicamente perché i neuroni cambiano a seconda delle stimolazioni. Cambiano le sinapsi, cambiano i dendriti. Cambia dunque la comunicazione mente corpo e questo influisce sulla guarigione del paziente.

Un ulteriore supporto alla tesi della plasticità neuronale arriva poi dal Professor Biggio, Professore emerito di Neuropsicofarmacologia, che dedica la prima parte del testo Metamorfosi alla descrizione del cervello come organo plastico in continua evoluzione.

I campi di applicazione dell’Ipnosi clinica sono tanti.

L’ipnosi permette di riconciliare la relazione mente-corpo attraverso la capacità di controllare a livello implicito alcune funzioni somatiche inaccessibili alla sola volontà, come la variazione della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, la motilità intestinale, la sensibilità al dolore.

L’ipnosi clinica inoltre è in grado di realizzare quello spostamento dell’attenzione che secondo LeDoux, è l’unica strategia efficace per arginare gli strati profondi della paura e dell’ansia e riuscire ad attivare sentimenti alternativi.

L’ipnosi è inoltre un potentissimo strumento capace di stimolare la capacità di apprendere: apprendere nuove possibilità comportamentali che rimangono nel tempo un repertorio esperienziale. Insomma una potenzialità silente che può convogliare particolari risorse intrinseche del paziente verso il raggiungimento di uno specifico obiettivo attraverso un’alleanza terapeutica tra il paziente e il terapeuta.

Ulteriori applicazioni portano a risultati straordinari nell’associazione Ipnosi e diagnostica per immagini. L’associazione Ipnosi-Ecografia permette al paziente di prendere coscienza confidenza e consapevolezza del proprio corpo e lo aiuta a relazionarsi con la parte del corpo malata e a creare un dialogo con le immagini talora drammatiche collegate ai sintomi della malattia.

Infine, la terapia ipnotica si è dimostrata particolarmente utile nel caso di pazienti trapiantati che spesso rifiutano l’organo del donatore, non solo a livello fisico, ma soprattutto, a livello psicologico. L’ecografia associata all’ipnosi, attraverso il contatto visivo dell’organo trapiantato in uno stato modificato di coscienza può realizzare uno senso di integrità, di coerenza e di identità corporea, attraverso questo nuovo processo di osservazione e di autoriconoscimento.

Metamorfosi è disponibile in tutte le librerie. All’interno del testo troverete anche un CD dove vengono riportate testimonianze dei pazienti sottoposti a Ipnosi, testimonianze che mostrano l’importanza dell’utilizzo di questa pratica in ambito clinico.

Stefania Cuccu