Si è svolta oggi, presso la Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche, Politiche, in via S. Ignazio 76, una conferenza per la 108a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, intitolata "Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati. La carta di Firenze per costruire il futuro".
Ad introdurre i lavori il prof. Francesco Mola, Rettore dell'Università degli Studi di Cagliari. Moderatore del dibattito Francesco Birocchi, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Sono inoltre intervenuti Prof. Nicola Tedesco, presidente della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche di Cagliari, Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario generale della conferenza episcopale italiana. Durante il dibattito é emerso chiaramente che il fenomeno dell'immigrazione italiana é molto vasto e purtroppo confuso con una tomba, come testimoniano gli ultimi episodi di cronaca. Troppi sono i morti in mare e bisogna fare qualcosa, come non violare il diritto d'asilo e collaborare per l integrazione sociale e religiosa. Il tema è estremamente interessante. Costruire il futuro significa mettere insieme risorse necessarie a creare una nuova realtà con i migranti e i rifugiati. Realizzare tali scenari sarà possibile? La risposta è sì, specialmente grazie alla Carta di Firenze. Settanta vescovi di tutti i paesi del Mediterraneo si sono riuniti ed hanno dialogato con i Sindaci delle città. Una carta che nasce dalla volontà di creare nuovi scenari. Un segno di pace e già la volontà di costruire un futuro con l' apporto di tutti. Questo documento ha dunque un ruolo fondamentale e la Sardegna è stata scelta come sede della 108a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. In particolare, la carta si rifà al pensiero di Giorgio la Pira, fautore della pace nel Mediterraneo. È un documento articolato che parte dai bisogni primari come la famiglia, la scuola, la salute, promuovendo opportunità di lavoro di qualità, nel rispetto dei diritti umani. Un documento sottoscritto da Vescovi e Sindaci in un connubio perfetto tra mondo religioso e mondo laico. Giorgio la Pira fece una profezia: è necessario che il Mediterraneo torni ad essere come in passato, quando regnava la pace, unito. Ecco da dove nasce la Carta di Firenze. La realizzazione di città unite nel Mediterraneo. La Pira nel 1967 vide degli operai abbattere un muro in Egitto e proprio in quel momento pensò che fosse necessario abbattere i muri che dividono l'umanità. È a lui che si ispira la Carta di Firenze. Nel corso dell'evento sono intervenuti anche Gualtiero Bassetti, vescovo di Perugia, prof. Gianluca Bprzoni, docente di storia delle relazioni internazionali a Cagliari, prof. Carlo Pilia, docente di Diritto Civile a Cagliari, Prof. Francesco Setzu, docente di Diritto Internazionale a Cagliari, il primo cittadino, Paolo Truzzu ed infine la testimonianza di Ada Ugo Abara, cofondatrice dell'associazione Arising Africans "dalla parte giusta della storia". Cultura Dell'incontro ed opportunità sociali sono i temi della Carta di Firenze, valori che andrebbero portati sempre dentro di sé. Il documento è come un raggio di luce in un momento di buio che stiamo attraversando. Questa carta potrà consentire di costruire il futuro. Cos'è una carta? È un documento che interviene laddove vi è un diverbio. La Carta di Firenze sottoscritta alla fine del febbraio 2022 va oltre questo poiché parla del Mediterraneo come tesoro di ricchezze.
Giulietta Grauso