È stato formalizzato martedì 2 settembre, presso il Brighton and Hove Museum, l'accordo tra l'istituzione museale britannica e la Fondazione Mont'e Prama per la restituzione di 132 reperti archeologici provenienti dalla necropoli di Tharros al Museo civico di Cabras.

L'intesa, autorizzata dal Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura italiano, segna un momento storico per il recupero del patrimonio archeologico sardo. I preziosi manufatti furono esportati nel Regno Unito alla metà del XIX secolo e successivamente donati al Museo di Brighton da lord James White, deputato al Parlamento britannico, tra il 1861 e il 1874, quando l'istituzione museale venne insediata nei Royal Pavilion. Gli oggetti erano stati acquistati da White durante i suoi soggiorni in Sardegna.

La delegazione sarda era guidata dal presidente della Fondazione Mont'e Prama Anthony Muroni, accompagnato dalle funzionarie della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, Maura Vargiu e Georgia Toreno.

In particolare, la Soprintendenza è stata incaricata di seguire l'istruttoria per le modalità di trasporto, consegna e ingresso dei reperti in territorio italiano, che sarà poi autorizzata dalla Direzione generale del Ministero. Dal lato britannico, l'accordo è stato siglato da Dan Robertson, curatore della sezione Storia locale e Archeologia del Brighton Museum, e dal suo predecessore Andy Maxted. Fondamentale è stato il ruolo dell'avvocato Ugo Tanda, figlio del filologo sardo Nicola Tanda, che insieme a Maxted ha avviato la procedura per la restituzione in partnership con la Fondazione Mont'e Prama.

I reperti dovrebbero arrivare a Cabras entro novembre. Dopo le necessarie operazioni di restauro e ripulitura, nella primavera del 2026 saranno esposti in una mostra temporanea nel Museo Marongiu. 

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