Visitata questa mattina dall’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, la Casa della Comunità.

Primo step del progetto di medicina di prossimità che in tempi brevi coinvolgerà l’intera regione, la struttura è stata visitata alla presenza dei vertici della Asl di Nuoro e dei sindaci del nuorese.

“A Gavoi, con la Casa della Comunità, avviamo per la prima volta in Sardegna la sperimentazione della tele-assistenza e, a breve, la telemedicina con il monitoraggio dedicato allo scompenso cardiaco e alle patologie potenzialmente fatali a maggior incidenza regionale - ha sottolineato Doria - la struttura di Gavoi è stata completamente recuperata e riorganizzata per ospitare i medici dell’assistenza primaria e gli specialisti ambulatoriali. Inoltre a poche centinaia di metri è presenta la stazione di monitoraggio in grado di raccogliere i dati biometrici dei pazienti in carico. Oggi partiamo con la sperimentazione della tele-assistenza che, in tempi brevi, si arricchirà del supporto della telemedicina per la gestione di diverse importanti patologie. La tele-assistenza – ha precisato l’assessore – è particolarmente importante se consideriamo, ad esempio, i soggetti fragili e gli anziani, talvolta soli, per cui le nuove tecnologie, in grado di informare in tempo reale sulle alterazioni delle abitudini di vita della persona, possono rappresentare uno strumento salvavita per un soccorso immediato”.

Per l'esponente della Giunta Regionale lo sviluppo della telemedicina é fondamentale: “stiamo gettando le basi per una sanità moderna, al passo con i tempi, e le nuove tecnologie rappresentano un’opportunità irrinunciabile per accorciare le distanze fra i bisogni dei territori e gli specialisti dei centri ospedalieri. La telemedicina è anche alla base del nuovo modello di continuità assistenziale che vogliamo portare sul territorio: punti di continuità assistenziale avanzati in servizio ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette, capaci di offrire un grado più elevato d’assistenza grazie a strumenti oggi non disponibili nella configurazione attuale delle guardie mediche. Nelle more dell’imminente riforma della continuità assistenziale sarda stiamo progettando l’avvio sperimentale del servizio di teleconsulto da iniziare nelle postazioni di guardia medica delle zone disagiate, che potrà consentire, previa contrattazione con i sindacati di categoria, un’integrazione al compenso orario dei medici, incentivando quindi il servizio in quelle sedi”.